L’innovazione

Torino, città connessa

Torino, con il recente premio che l’ha vista arrivare seconda dietro Amsterdam come capitale europea dell’innovazione, ha consolidato il suo ruolo e la sua vocazione su questi temi.

L’investimento su creatività e innovazione, conoscenza e formazione è nel dna torinese e continuerà ad essere uno dei principali assi strategici per il progresso della città e di chi la vive.

Torino è stata in grado, nel tempo, di mettere in piedi processi innovativi legati all’industria e alla manifattura. Oggi, accanto a questo asse “tradizionale”, è necessario guardare ancora di più alla forza di questi ultimi anni: l’innovazione sociale e sostenibile, strumento indispensabile per affrontare le grandi sfide sociali.
Nei prossimi anni dovremo puntare decisamente sulla cultura dell’innovazione, un’infrastruttura fondamentale che si affianca all’infrastruttura tecnologica, che riconosce la prospettiva e conduce al futuro. La cultura di chi non si accontenta di come stanno le cose e non aspetta che le condizioni siano favorevoli.

Le organizzazioni possono frenare, ma solo le persone possono accelerare l’innovazione.

Torino è una città di grandi opportunità, vivibile, verde, divertente, ricca di cultura e di tendenze anticipatrici. È, per questo, una realtà accogliente per nuove idee e nuovi talenti, capace non solo di capire e progettare il futuro ma di sperimentarlo nelle sue strade, con e per i suoi cittadini. A Torino si crea il futuro.

I Luoghi dell’innovazione

Secondo Bettencourt, le città sono “reattori sociali”: somigliano alle stelle (che sono reattori nucleari) più che a organismi viventi. La loro capacità di produrre innovazione e ricchezza dipende dal numero delle connessioni che sono in grado di attivare.

In questa dinamica gli spazi fisici giocano un ruolo fondamentale. Si stima che a Torino ci siano più di 4 milioni di metri quadrati di aree dismesse da riqualificare.

L’innovazione ha bisogno di libertà, di luoghi dove provare a fare cose nuove senza troppi vincoli. Dove le norme sociali approvano, o perlomeno non condannano, chi prova a percorrere strade insolite. Dove lo spazio non è già tutto rivendicato da realtà potenti e strutturate.

La prossima amministrazione dovrà mettere in campo politiche nuove che non abbiano come unica “stella polare” la valorizzazione economica degli spazi, ma una visione che consideri i luoghi fisici come hub di creatività e scambio di intelligenze. I pubblici amministratori devono accettare di perdere un po’ del potere che deriva dal gestire direttamente determinate risorse e iniziare ad assumersi il rischio di abilitare soggetti terzi, mettendo a punto incentivi, facilitazioni e strumenti più adatti per orientarne e facilitarne l’azione.

Torino città delle startup e dei nuovi artigiani digitali

Torino offre una formazione universitaria, sia Politecnico sia Università, di livello internazionale. Il futuro passa anche dal trattenere le eccellenze che vengono formate e contemporaneamente attrarre i talenti dagli altri paesi.
Per fare questo sono necessarie politiche integrate e innovative “chiavi in mano” per startupper, creativi e innovatori. Punto di accesso unico all’ecosistema metropolitano, agevolazioni, servizi, spazi di lavoro, supporti alle famiglie che decidono di trasferirsi in città.

Parallelamente va ripensato radicalmente un modello produttivo – quello basato prevalentemente sulla grande industria manifatturiera – una sfida enormemente complessa, a maggior ragione in una città in trasformazione dopo decenni di “one company town”. E’ una sfida che la città del futuro non può non accogliere.

Attraverso lo sviluppo di una cultura diffusa e accessibile della fabbricazione digitale, attraverso fablab in grado di competere a livello nazionale e internazionale, vanno creati percorsi di cultura e contaminazione in grado di rinnovare le competenze manifatturiere del nostro territorio.

Torino città connessa

C’è un legame stretto tra accesso libero alla rete, democrazia e nuove opportunità, soprattutto per le nuove generazioni. Lavoreremo per valorizzare le reti esistenti e tutte le possibili collaborazioni tra pubblico e privato per realizzare l’area metropolitana più connessa d’Italia, dove chiunque possa, se e quando vuole, connettersi a internet liberamente e senza limiti di tempo.

Internet a Torino deve essere un diritto di tutti.